Insegnamento del Santo Padre Giovanni Paolo II
"La Chiesa deve
considerare come uno dei suoi principali doveri - in ogni tappa della storia e,
specialmente, nell'età contemporanea - quello di proclamare e di introdurre
nella vita il mistero della misericordia, rivelato in sommo grado in Gesù
Cristo. Questo mistero, non soltanto per la Chiesa stessa come comunità dei
credenti, ma anche in certo senso, per tutti gli uomini, è fonte di una vita
diversa da quella che l'uomo, esposto alle forze prepotenti della triplice
concupiscenza, operanti in lui (cf. 1 Gv 2,16), è in grado di costruire.
(...) La Chiesa proclama la verità della misericordia di Dio, rivelata in Cristo
crocifisso e risorto, e la professa in vari modi. Inoltre, essa cerca di attuare
la misericordia verso gli uomini attraverso gli uomini, vedendo in ciò
un'indispensabile condizione della sollecitudine per un mondo migliore e "più
umano", oggi e domani. Tuttavia, in nessun momento e in nessun periodo storico -
specialmente in un'epoca così critica come la nostra - la Chiesa può dimenticare
la preghiera, che è grido alla misericordia di Dio dinanzi a molteplici
forme di male che gravano sull'umanità e la minacciano. Proprio questo è il
fondamentale diritto-dovere della Chiesa, in Cristo Gesù: è il diritto-dovere
della Chiesa verso Dio e verso gli uomini".
(GIOVANNI PAOLO II, Dives
in misericordia, 14.15)
* * *
Cristo chiamò Suor
Faustina ad un vasto apostolato di misericordia, alla vigilia della seconda
guerra mondiale. Suor Faustina era cosciente dell'importanza del messaggio
affidatole da Cristo, ma non poteva sapere ancora quanto ampiamente esso si
sarebbe diffuso nel mondo già qualche anno dopo la sua morte. L'umanità intera
ha bisogno di tale messaggio sulla misericordia di Dio. Ne ha bisogno il mondo
di oggi. il messaggio della misericordia di Dio è, al tempo stesso, un forte
richiamo ad una fiducia più viva: "Gesù, confido in Te". È difficile trovare
parole più eloquenti di quelle trasmesseci da Suor Faustina.
(Udienza generale del
12 gennaio 1994)
Santa
Faustina
La testimonianza di vita e
la missione di S. Faustina ci indicano come deve essere realizzato il compito di
proclamare e di introdurre nella vita il mistero della misericordia e la grande
preghiera, che è grido alla misericordia di Dio, proposta dal Santo Padre a
tutta la Chiesa.
Suor Faustina Kowalska nacque nel 1905 a Glogowiec, presso Lódz, nella Polonia
centrale, come terzogenita in una povera famiglia contadina di dieci figli. Sin
dalla più tenera età si distinse per la predilezione verso la preghiera, per la
laboriosità, per l'obbedienza e per una grande sensibilità alla povertà umana.
Frequentò la scuola solamente per tre anni e appena sedicenne lasciò la casa
patema per andare a servizio presso famiglie benestanti. A 20 anni entrò nella
Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia dove
visse gli ultimi tredici anni della sua vita con il nome di Maria Faustina.
Soggiornò in diverse case della Congregazione, soprattutto a Cracovia, Plock e
Vilnius, svolgendo mansioni di cuoca, giardiniera e portinaia.
Esteriormente la vita di Suor Faustina fu normale e anzi poteva sembrare
monotona e grigia, ma in realtà fu straordinariamente ricca grazie ad un'intensa
vita interiore, piena di esperienze mistiche.
Sin dall'infanzia Suor Faustina desiderava diventare una grande santa e vi
tendeva con tutte le forze. Era sempre pronta a collaborare con Gesù Cristo per
la salvezza delle anime perdute, fino al punto di offrire la propria vita per i
peccatori. Gli anni della sua vita religiosa furono segnati dalla sofferenza e
nello stesso tempo da grazie mistiche. Il Signore le concesse doni straordinari:
visioni, apparizioni, stimmate nascoste, partecipazione alla Passione di Cristo,
unione mistica e le fece conoscere il mistero della Sua Misericordia.
A questa religiosa polacca, semplice e senza istruzione, ma forte, umile e
caratterizzata da una illimitata fiducia in Dio, il Signore ha rivolto parole
sorprendenti: "Nell'Antico Testamento mandai al mio popolo i profeti
con fulmini. Oggi mando te a tutta l'umanità con la Mia misericordia. Non voglio
punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio cuore
misericordioso" (522) [Vedi Diario di S. Faustina Kowalska, Libreria
Editrice Vaticana. Le cifre fra parentesi indicano le pagine del Diario].
La missione di S. Faustina consiste nel:
- ricordare la verità di fede, rivelata nella Sacra Scrittura, sull'amore
misericordioso di Dio per ogni uomo, anche per il peccatore più grande;
- trasmettere nuove forme di culto della Divina Misericordia;
- promuovere un grande movimento di devoti e di apostoli della Divina
Misericordia che dovrebbe portare al rinnovamento religioso nello spirito del
suddetto culto, cioè nello spirito evangelico della fiducia in Dio e nella
carità e misericordia verso gli uomini.
Suor Faustina, consumata dalla tubercolosi e da numerose sofferenze accettate
come volontario sacrificio per i peccatori, è morta in concetto di santità a
Cracovia, il 5 ottobre 1938, all'età di soli 33 anni.
La seconda domenica di Pasqua (domenica in Albis), il 18 aprile 1993,
il Santo Padre Giovanni Paolo Il in Piazza San Pietro a Roma ha elevato Suor
Faustina alla gloria degli altari. Il giorno seguente durante l'udienza generale
il Santo Padre ha detto: "Dio ci ha parlato attraverso la ricchezza
spirituale della beata Suor Faustina KowaIska. Ella ha lasciato al mondo il
grande messaggio della Misericordia Divina come pure l'invito di affidarsi
completamente al Creatore. Dio le ha dato una grazia particolare perché ella ha
potuto conoscere la sua Misericordia mediante le esperienze mistiche e grazie al
dono speciale della preghiera contemplativa. Ti ringrazio, beata Suor Faustina
KowaIska per aver ricordato al mondo questo grande mistero della Misericordia
Divina. Quel "mistero sconvolgente", quell'ineffabile mistero del Padre di cui
oggi l'uomo ed il mondo hanno tanto bisogno" (L'Osservatore Romano
dei 19-20 aprile 1993, p. 7).
Nuove
forme del culto della Divina Misericordia trasmesse da S. Faustina
L'essenza
del culto della Divina Misericordia
A) Fiducia:
caratterizza il nostro
atteggiamento verso Dio e non esprime soltanto la speranza, ma anche fede viva,
umiltà, perseveranza e pentimento per le colpe commesse. Si tratta quindi di un
atteggiamento filiale, per cui l'uomo in ogni situazione si fida senza riserve
dell'amore misericordioso e dell'onnipotenza del Padre celeste.
La fiducia è un elemento essenziale della devozione alla Divina Misericordia,
senza il quale tale devozione non potrebbe esistere. Alla base di essa infatti
sta proprio un atto di fiducia. Anzi, già il solo atteggiamento di fiducia
(anche senza la pratica di altre forme di culto) assicura le grazie della
misericordia di Dio. "Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime
- diceva il Signore - che hanno fiducia nella Mia misericordia (263).
Ho aperto il Mio Cuore come una viva sorgente di misericordia, tutte le anime vi
attingano la vita, si avvicinino con grande fiducia a questo mare di
misericordia. I peccatori otterranno la giustificazione ed i giusti verranno
rafforzati nel bene. A colui che avrà posto la sua fiducia nella Mia
misericordia, nell'ora della morte colmerò l'anima con la Mia Pace divina"
(504).
La fiducia non solo costituisce l'essenza, il fondamento della devozione alla
Divina Misericordia, ma è anche una condizione per poter ricevere le grazie. "Le
grazie della Mia misericordia - spiegava Gesù a S. Faustina - si
attingono con un solo recipiente e questo è la fiducia. Più un anima ha fiducia,
più ottiene. Sono di grande conforto per Me le anime che hanno una fiducia
illimitata, e su tali anime riverso tutti i tesori delle Mie grazie. Sono
contento quando chiedono molto, Poiché è Mio desiderio dare molto anzi
moltissimo (519). L'anima che confida nella Mia misericordia è la più
felice, poiché io stesso ho cura di lei (427). Nessun anima, che ha
invocato la Mia misericordia, è rimasta delusa né confusa. Ho una Predilezione
particolare per l'anima che ha fiducia nella Mia bontà" (508).
B) Misericordia: caratterizza il nostro atteggiamento verso ogni uomo.
Gesù Cristo ha detto a S. Faustina: "Esigo da te atti di misericordia, che
debbono derivare dall'amore verso di Me. Devi mostrare misericordia sempre e
ovunque verso il prossimo: non puoi esimerti da questo, né rifiutarti né
giustificarti. Ti sottopongo tre modi per dimostrare misericordia verso il
prossimo: il primo è l'azione, il secondo è la parola, il terzo la preghiera. In
questi tre gradi è racchiusa la pienezza della misericordia ed è una
dimostrazione irrefutabile dell'amore verso di Me. In questo modo l'anima esalta
e rende culto alla Mia misericordia" (277-278).
Gli atti di carità verso il prossimo costituiscono una condizione necessaria per
ricevere le grazie. "Se un'anima non pratica la misericordia in qualunque
modo, - ricordava Gesù il suo insegnamento racchiuso nel Vangelo - non
otterrà la Mia misericordia nel giorno del giudizio. Oh, se le anime sapessero
accumulare per sé tesori eterni, non verrebbero giudicate, prevenendo il Mio
giudizio con la misericordia!" (439).
Gesù Cristo desidera che i suoi fedeli compiano almeno un atto di misericordia
al giorno. In questo modo aiutano il prossimo e ricordano agli uomini la
infinita Misericordia di Dio.
"Sappi, figlia mia, - diceva Gesù a S. Faustina - che il Mio cuore è
la misericordia stessa. Da questo mare di misericordia le grazie si riversano
sul mondo intero. Nessun'anima che si sia avvicinata a Me, è ripartita senza
essere stata consolata. Ogni miseria affonda nella Mia misericordia e da questa
sorgente scaturisce ogni grazia salvifica e santificante… Desidero che questa
misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si
avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia misericordia che desidero
tanto nelle anime. Prega quanto puoi per gli agonizzanti; impetra loro la
fiducia nella Mia misericordia, poiché essi hanno più che mai bisogno della
fiducia e ne hanno tanto poca. Sappi che la grazia della salvezza eterna di
alcune anime, all'ultimo momento, è dipesa dalle tue preghiere. Tu conosci tutto
l'abisso della Mia Misericordia,- attingi perciò da esso per te e soprattutto
per i poveri peccatori" (584-585).
L'immagine
di Gesù Misericordioso
L'immagine di Gesù
Misericordioso riproduce la visione che S. Faustina ha avuto a Plock il 22
febbraio 1931.
Durante questa visione Gesù Cristo ha espresso il desiderio che si dipingesse il
quadro con la scritta: Gesù, confido in Te!
L'immagine rappresenta il Cristo risorto con i segni della crocifissione nelle
mani e nei piedi. Dal Cuore trafitto, non visibile nel quadro, escono due raggi:
rosso l'uno e pallido l'altro. Gesù Cristo sul significato dei raggi ha dato la
seguente spiegazione: Il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le
anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime...
Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della mia misericordia, quando sulla croce
il mio cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia (132). In altre
parole, questi due raggi rappresentano sia i sacramenti che la Chiesa, nata dal
Cuore trafitto di Gesù Cristo, come pure i doni dello Spirito Santo il cui
simbolo biblico è proprio l'acqua. Beato colui che vivrà alla loro ombra,
- dice Gesù - poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio (132).
L'immagine, quindi, raffigura la grande misericordia di Dio che è stata rivelata
nel mistero pasquale di Cristo e si attua pienamente nella Chiesa tramite i
sacramenti. Essa ha ruolo di un recipiente dal quale si attingono le grazie e
nello stesso tempo è segno che ricorda ai fedeli la necessità di avere fiducia
in Dio e misericordia verso il prossimo. L'atteggiamento di fiducia viene
rammentato dalle parole scritte sotto l'immagine: Gesù, confido in Te!
L'immagine stessa, secondo le parole di Gesù, deve ricordare le esigenze
della Mia misericordia, poiché anche la fede Più forte, non serve a nulla senza
le opere (278).
Il culto di questa immagine consiste nella preghiera fiduciosa unita alle opere
di misericordia. A tale culto Gesù ha legato le seguenti promesse: la grazia
della salvezza, grandi progressi sulla via della perfezione cristiana, la grazia
della morte santa, nonché tutte le altre grazie e i benefici terreni richiesti
con fiducia dagli uomini.
Dice il Signore: Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono ventre ad
attingere le grazie alla sorgente della misericordia. Il recipiente è quest'Immagine
con la scritta: Gesù, confido in Te (141). Attraverso questa immagine
concederò molte grazi . e alle anime, perciò ogni anima deve poter accedere ad
essa (227). Prometto che l'anima, che venererà quest'immagine, non
perirà. Prometto Pure già su questa terra, ma in particolare nell'ora della
morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come mia gloria (26).
Le fiamme della misericordia mi bruciano, desidero riversarle sulle anime
degli uomini. Oh, che dolore mi procurano quando non vogliono accettarle!... Dì
all'umanità sofferente che si stringa al mio cuore misericordioso e io la
colmerò di pace (374). L'umanità non troverà pace, finché non si
rivolgerà con fiducia alla Mia misericordia (132).
Figlia mia, parla al mondo della Mia misericordia. Che conosca tutta
l'umanità la Mia insondabile misericordia. Questo è un segno per gli ultimi
tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c'è tempo
ricorrano alla sorgente della Mia misericordia, approfittino del Sangue e Acqua
scaturiti per loro (309). Prima che io venga come Giudice giusto,
spalanco la porta della Mia misericordia. Chi non vuole Passare attraverso la
porta della Misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia giustizia
(390).
Atto di
fiducia verso la Divina Misericordia
O Gesù misericordiosissimo,
la Tua bontà è infinita e le ricchezze delle Tue grazie sono inesauribili.
Confido totalmente nella Tua misericordia che supera ogni Tua opera. A Te dono
tutto me stesso senza riserve per poter in tal modo vivere e tendere alla
Perfezione cristiana.
Desidero adorare ed esaltare la Tua misericordia compiendo le opere di
misericordia sia verso il corpo sia verso lo spirito, cercando soprattutto di
ottenere la conversione dei peccatori e Portando consolazione a chi ne ha
bisogno, dunque agli ammalati e agli afflitti.
Custodiscimi o Gesù, poiché appartengo solo a Te e alla Tua gloria. La paura che
mi assale quando prendo coscienza della mia debolezza è vinta dalla mia immensa
fiducia nella Tua misericordia. Possano tutti gli uomini conoscere in tempo
l'infinita profondità della Tua misericordia, abbiano fiducia in essa e la
lodino in eterno. Amen.

Santa Faustina Kowalska
Testi a cura di Sr. M. E. SIEPAK