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8
DICEMBRE
IMMACOLATA CONCEZIONE
DELLA B.V. MARIA
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LETTURE:
Gn
3,9-15.20; Sal 97;
Ef 1,3-6.11-12;
Lc
1,26-38 |
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In
Inghilterra e in Normandia già nel secolo XI si celebrava una festa
della concezione di Maria; si commemorava l’avvenimento in se stesso,
soffermandosi soprattutto sulle sue condizioni miracolose (sterilità di
Anna, ecc.). Oltre questo aspetto aneddotico, sant’Anselmo mise in luce
la vera grandezza del mistero che si attua nella concezione di Maria: la
sua preservazione dal peccato.
Nel
1439 il concilio di Basilea considerò questo mistero come una verità di
fede, e Pio IX ne proclamò il dogma nel 1854.
Dio ha
voluto Maria per la salvezza dell’umanità, perché ha voluto che il
Salvatore fosse
«figlio
dell’uomo»;
per questo viene applicata a Maria, con pienezza di significato, la
parola di Dio contro il tentatore:
«Io
porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa»
(Gn 3,15). E Maria viene riconosciuta come la
«nuova
Eva, madre di tutti i viventi»
(prima lettura). Così Maria appare accanto a Cristo, il nuovo Adamo,
e perciò ci si presenta come colei che aiuta a riscoprire e a rispettare
il posto della donna nella salvezza dell’umanità. Richiama ed esalta il
posto e il compito della vergine, della sposa, della madre, della
vedova, nella società, nella Chiesa e nel mondo; rivendica la dignità
della donna contro ciò che la attenta.
Prescelti e predestinati
La
scelta che Dio ha fatto di ogni essere umano che viene all’esistenza per
essere inserito nel Cristo e per avere in lui il suo posto nel mondo,
nella Chiesa, viene richiamato dalla pagina di Paolo (seconda lettura).
Siamo tutti voluti e amati da Dio, ciascuno ha il suo inconfondibile
posto nell’umanità, ciascuno vi deve operare in maniera santa, senza
macchia, nella carità. Maria sta certo al vertice di questa
corrispondenza.
La
scena dell’annuncio a Maria (vangelo) è la pagina della
cooperazione di Maria all’opera della salvezza. Il Concilio ha
sottolineato con forza, come facevano già i Padri della Chiesa, che
Maria ha apportato all’opera di Cristo non una inerte passività ma una
operosa attività. Il suo
«si»
è stato mantenuto e accentuato in tutta la vita sino al calvario dove
offrì Cristo che si offriva per la nostra salvezza. Maria insegna agli
uomini d’oggi che entrare nel mistero di Cristo è mettersi a
«servire».
Scelta per madre, si dichiara
«serva».
E nella sua vita ha avanzato nel cammino della fede, della dedizione,
dell’obbedienza, dell’amore, della speranza (LG 58; 63; 65). Il mondo è
stanco di parole, di gesti clamorosi, di chi si mette sempre al primo
posto. Maria ci insegna che bisogna più fare che parlare, preferire
l’opera umile ma tenace e carica di amore, mettersi a servizio anche
quando si è chiamati a compiti importanti.
Maria
è modello di fede adulta e consapevole, di virtù mature, cresciute in un
continuo esercizio di impegno per gli altri, di ininterrotta apertura
all’amore.
Un
segno che il male è sconfitto
Accanto al vero Adamo fu creata la vera Eva: Maria fa parte del mistero
di Cristo. Dove era abbondato il peccato, è sovrabbondata la grazia.
L’Immacolata è il
«segno»
che con la risurrezione di Cristo il male è già sconfitto
«in
partenza»
se una creatura ha potuto essere ripiena di grazia dal primo istante
della sua esistenza.
La
Scrittura, con il triste ritornello:
«E
fece quel che è male agli occhi del Signore, imitando i suoi
padri»
(cf 2 Re 13,2.11...), vuol dare un esempio dell’implacabile
contagio del peccato che il libro della Genesi esemplifica più
plasticamente ricercando l’origine del male. Maria Santissima, sottratta
al peccato
«originale»,
anche la garanzia che nel mondo il bene è più forte e più contagioso del
male. Con lei, la prima redenta, ha inizio una storia di grazia
«contagiosa».
Un
segno dei tempi nuovi
Il
tema dell’Immacolata è centrale per l’Avvento che prepara a rivivere il
«mistero
della Redenzione»
in avvenimenti dove la grazia fa irruzione in modo sovrabbondante.
L’Incarnazione del Verbo, l’esultanza del Precursore nel seno materno,
il Magnificat, il
«Gloria!»
degli angeli, la gioia dei pastori, la luce dei magi, la consolazione di
Simeone e Anna, la teofania al Giordano anticipano i segni dei tempi
nuovi.
La
liturgia rende presente in mezzo alla nostra assemblea la potenza che ha
preservato la Vergine dal peccato: celebra infatti nell’Eucaristia lo
stesso mistero della redenzione, di cui Maria per prima ha goduto i
benefici e al quale noi partecipiamo, secondo la nostra debolezza e le
nostre forze.
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O
vergine, per la tua benedizione
è
benedetta ogni creatura |
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Dai
«Discorsi»
di sant'Anselmo, vescovo
(Disc. 52; PL 158, 955-956)
Cielo, stelle, terra, fiumi, giorno, notte e tutte le creature che sono
sottoposte al potere dell'uomo o disposte per la sua utilità si
rallegrano, o Signora, di essere stati per mezzo tuo in certo modo
risuscitati allo splendore che avevano perduto, e di avere ricevuto una
grazia nuova inesprimibile.
Erano tutte come
morte le cose, poiché avevano perduto la dignità originale alla quale
erano state destinate. Loro fine era di servire al dominio o alle
necessità delle creature cui spetta di elevare la lode a Dio.
Erano
schiacciate dall'oppressione e avevano perso vivezza per l'abuso di
coloro che s'erano fatti servi degli idoli. Ma agli idoli non erano
destinate. Ora invece, quasi risuscitate, si rallegrano di essere rette
dal dominio e abbellire dall'uso degli uomini che lodano Dio. Hanno
esultato come di una nuova e inestimabile grazia sentendo che Dio stesso,
lo stesso loro Creatore non solo invisibilmente le regge dall'alto, ma
anche, presente visibilmente tra di loro, le santifica servendosi di
esse. Questi beni così grandi sono venuti frutto benedetto del grembo
benedetto di Maria benedetta. Per la pienezza della tua grazia anche le
creature che erano negl'inferi si rallegrano nella gioia di essere
liberate, e quelle che sono sulla terra gioiscono di essere rinnovate.
Invero per il medesimo glorioso figlio della tua gloriosa verginità,
esultano, liberati dalla loro prigionia, tutti i giusti che sono morti
prima della sua morte vivificatrice, e gli angeli si rallegrano perché è
rifatta nuova la loro città diroccata. O donna piena e sovrabbondante di
grazia, ogni creatura rinverdisce, inondata dal traboccare della tua
pienezza. O vergine benedetta e più che benedetta, per la cui
benedizione ogni creatura è benedetta dal suo Creatore, e il Creatore è
benedetto da ogni creatura. A Maria Dio diede il Figlio suo unico che
aveva generato dal suo seno uguale a se stesso e che amava come se
stesso, e da Maria plasmò il Figlio, non un altro, ma il medesimo, in
modo che secondo la natura fosse l'unico e medesimo figlio comune di Dio
e di Maria. Dio creò ogni creatura, e Maria generò Dio: Dio, che aveva
creato ogni cosa, si fece lui stesso creatura di Maria, e ha ricreato
così tutto quello che aveva creato. E mentre aveva potuto creare tutte
le cose dal nulla, dopo la loro rovina non volle restaurarle senza
Maria. Dio dunque è il padre delle cose create, Maria la madre delle
cose ricreate. Dio è padre della fondazione del mondo, Maria la madre
della sua riparazione, poiché Dio ha generato colui per mezzo del quale
tutto è stato fatto, e Maria ha partorito colui per opera del quale
tutte le cose sono state salvate. Dio ha generato colui senza del quale
niente assolutamente è, e Maria ha partorito colui senza del quale
niente è bene. Davvero con te è il signore che volle che tutte le
creature, e lui stesso insieme, dovessero tanto a te.
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Antifona d'Ingresso
Is 61,10
Esulto
e gioisco nel Signore,
l'anima mia si allieta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,
mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come una sposa adornata di gioelli. |
Colletta
O Padre,
che nell'Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna
dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l'hai
preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua
intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito.
Per il nostro... |
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LITURGIA
DELLA PAROLA |
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PRIMA LETTURA
Gn 3,9-15.20
Io porrò inimicizia
tra te e la donna.
Dal
libro
della Genesi |
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Dopo
che Adamo ebbe mangiato dall’albero, il Signore Dio chiamò l'uomo
e gli disse:
«Dove
sei?».
Rispose:
«Ho
udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi
sono nascosto».
Riprese:
«Chi
ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui
ti avevo comandato di non mangiare?».
Rispose l'uomo:
«La
donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho
mangiato».
Il Signore Dio disse alla donna:
«Che
hai fatto?».
Rispose la donna:
«Il
serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora
il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché
tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di
tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua
stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
L'uomo
chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.
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SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo
97
Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore. |
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Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il
Signore ha manifestato la sua salvezza,
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa di Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la salvezza del nostro Dio.
Acclami al Signore tutta la terra,
gridate, esultate con canti di gioia |
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SECONDA LETTURA
Ef 1,3-6.11-12
Dio ci ha scelti in
Cristo prima della creazione del mondo.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo agli Efesini |
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Fratelli, benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che
ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.
In lui
ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e
immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi
figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della
sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato
nel suo Figlio diletto.
In lui
siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il
piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà,
perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo
sperato in Cristo.
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CANTO AL VANGELO |
Cf
Lc 1,26-38 |
Alleluia, alleluia.
Ave, o
Maria, piena di grazia,
il
Signore è con te:
tu sei
benedetta tra tutte le donne.
Alleluia. |
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VANGELO
Lc 1,26-38
Ti saluto, o piena di
grazia, il Signore è con te.
Dal vangelo secondo Luca |
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In
quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse:
«Ti
saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un
tale saluto. L'angelo le disse:
«Non
temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un
figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato
Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo
padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non
avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo:
«Come
è possibile? Non conosco uomo».
Le rispose l'angelo:
«Lo
Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza
dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di
Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha
concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano
sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse:
«Eccomi,
sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
E l'angelo partì da lei.
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SULLE
OFFERTE |
Accetta,
Signore, il sacrificio di salvezza, che ti offriamo nella festa
dell'Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, e come noi la
riconosciamo preservata per tua grazia da ogni macchia di peccato, così,
per sua intercessione, fà che siamo liberati da ogni colpa. Per Cristo
nostro Signore.
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PREFAZIO
E’
veramente cosa buona e giusta,
nostro
dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te,
Signore, Padre santo,
Dio
onnipotente ed eterno.
Tu hai
preservato la Vergine Maria
da
ogni macchia di peccato originale,
perché, piena di grazia,
diventasse degna Madre del tuo Figlio.
In lei
hai segnato l’inizio della Chiesa,
sposa
di Cristo senza macchia e senza ruga,
splendente di bellezza.
Da
lei, vergine purissima, doveva nascere il Figlio,
agnello innocente che toglie le nostre colpe;
e tu
sopra ogni altra creatura
la
predestinavi per il tuo popolo
avvocata di grazia e modello di santità.
E noi,
uniti ai cori degli angeli,
proclamiamo esultanti la tua lode:
Santo, Santo, Santo
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ANTIFONA
ALLA COMUNIONE |
Grandi cose
di te si cantano, o Maria,
perché da te è nato il sole di giustizia,
Cristo, nostro Dio. |
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DOPO
LA COMUNIONE |
Il
sacramento che abbiamo ricevuto, Signore Dio nostro, guarisca in noi le
ferite di quella colpa da cui, per singolare privilegio, hai preservato
la beata Vergine Maria, nella sua immacolata Concezione. Per Cristo
nostro Signore. |
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